L’Appello da Guadalupe
E’ la sintesi culturale e spirituale dell’evento che ha dato origine al cammino di Mary For Life in occasione del Congresso Internazionale The Guadalupan Appeal nel 27-31 ottobre 1999
in collaborazione con il Pontificio Consiglio della famiglia della Santa Sede
e dell’Accademia Pontificia della Vita.
Il seguente testo è il messaggio al mondo a conclusione dell’evento religioso e del Congresso scientifico internazionale pronunciato nella nuova Basilica di Guadalupe dal compianto onorevole Carlo Casini presidente del Movimento per la Vita Italiano
Convenuti da molte nazioni a Guadalupe, dinanzi alla Madre di Dio, che ha voluto manifestarsi come donna incinta, abbiamo chiesto a Lei aiuto per contemplare con lo sguardo della mente e del cuore ogni figlio nella fase più giovane della sua esistenza e per dare un contributo a quella «mobilitazione generale in vista di una nuova cultura della vita» che il Santo Padre dichiara ‘urgente’.
Lo sguardo della mente riconosce nell’embrione umano uno di noi, un essere umano personale, la cui differenza dai già nati consiste nell’essere il più bambino fra i bambini e il più povero fra i poveri.
Abbiamo collocato un tale atto di riconoscimento nel contesto del secolo che muore e nel terzo millennio che nasce. Nonostante la tragedia della guerra condotta in tutto il mondo contro la vita nascente, l’affermazione del diritto alla vita di ogni concepito ci è apparsa l’ultimo traguardo inevitabile di una storia che faticosamente ha costruito il principio di uguaglianza e con esso ha posto le premesse per liberare ogni categoria di esseri umani (schiavi, minoranze etniche, razziali e sociali, donne). Ora questo cammino è giunto all’ultima tappa di fronte alla categoria dei bambini non ancora nati. Affermarne e rispettarne la uguale dignità significa rinnovare l’intera società, consolidando e rendendo pienamente veri i concetti stessi di giustizia e diritto, democrazia e libertà, solidarietà e pace.
Nonostante ogni contraria apparenza, segnali di questo cammino non mancano. Tale è la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, le cui parole iniziali assicurano che «il fondamento della libertà, della giustizia e della pace consiste nel riconoscimento della dignità di ogni essere appartenente alla famiglia umana e dei suoi uguali ed inalienabili diritti». Di tale affermazione è concreta applicazione l’articolo 4 della Convenzione Panamericana di San José di Costa Rica che garantisce il diritto alla vita fin dal concepimento. Dall’America Latina deve dunque partire un forte appello per la vita di tutti i piccoli del mondo, in primo luogo gli embrioni umani, non solo in nome della fede, così teneramente sollecitata dalla Vergine di Guadalupe, ma anche in nome della ragione solennemente consacrata in atti di diritto internazionale.
Lo sguardo del cuore non si arrende di fronte alla dolorosa situazione presente, ma sospinge all’azione: tenace, paziente, alimentata dall’amore; un’azione che non si dirige contro le donne, ma che, anzi, si mette al loro fianco; un’azione che non si limita alle parole, pur necessarie, ma diviene concreta solidarietà e condivisione; un’azione che si sospinge in ogni direzione: educativa, assistenziale, culturale, legislativa, politica; un’azione che è coerente con la dignità umana dell’embrione in ogni aspetto e che perciò non solo cerca di garantirgli la vita, ma ne onora le spoglie anche dopo la morte. In tal senso l’impegno unitario e coordinato dalla comunità cristiana costituisce un segno profetico per l’intera società.
Nel porre ai piedi della Vergine di Guadalupe, la cui gravidanza ricorda la decisiva importanza del suo ‘sì’ alla vita, questi propositi e questi appelli, lo sguardo del cuore invoca in primo luogo, la forza, il coraggio, la generosità, del ‘genio femminile’. Le donne devono assumere la testa della generale mobilitazione per una nuova cultura della vita. Ad esse, dunque, ci rivolgiamo in modo particolare. Giustamente esse, proprio nel secolo che si chiude, hanno camminato per liberarsi da situazioni di minorità e persino di servitù e oppressione. Giustamente esse chiedono uguaglianza e diritti: il fenomeno della liberazione femminile è grandioso, ma esso non può compiersi calpestando i figli e macchiando la strada di sangue. Ad esse chiediamo di camminare in prima fila verso orizzonti di più completa giustizia, ma non da sole: tenendosi per mano tutti i piccoli della terra a cominciare dai figli. È urgente un nuovo femminismo che, a partire dalla difesa del diritto dei concepiti, rinnovi l’intera società.
Ci rivolgiamo a tutte le donne, credenti e non credenti. Siamo certi che la Vergine di Guadalupe rivolge uno sguardo particolarmente tenero anche alle donne che hanno volontariamente abortito. Ella promette loro nuova giovinezza e inedita gioia se si riconciliano con Dio e con il loro bambino che vive nell’Amore. Ella dice che l’impegno per la vita non può fare a meno neppure di loro. In compagnia di tutte le donne Ella vuole camminare alla testa del ‘popolo della vita’.
Preghiera di consacrazione alla Vergine Maria in difesa della vita
E’ il testo pronunciato per la prima volta da sua eminenza il Cardinale Norberto Rivera Carrera al termine della solenne concelebrazione eucaristica nella basilica di Guadalupe, Città del Messico,
30 ottobre 1999, alla presenza di 3mila persone provenienti da diversi Paesi.
O Maria, aurora della nuova umanità cui è affidata la causa della vita, noi ci rivolgiamo a Te portando le aspirazioni e le attese di ogni uomo e della Chiesa intera, popolo della vita. Ti salutiamo Madre del vero Dio per cui tutto vive, Madre di Gesù e Madre nostra, donna vestita di sole, segno di consolazione e di sicura speranza. Come il discepolo prediletto ai piedi della croce anche noi, oggi, Ti accogliamo e Ti diciamo: 'Tu sei la nostra madre'. Con questo Atto di Consacrazione rinnoviamo le promesse del nostro battesimo e l'impegno a percorrere la strada della santità, come Te, con Te e con il Tuo aiuto. Pronunciamo ora il nostro sì a Dio accogliendo il Suo progetto e la Sua volontà. Siamo consapevoli che la vita è costantemente al centro di una grande lotta. Il maligno, omicida fin dall'inizio, attenta continuamente alla vita dell'uomo e dell'umanità. A Te, è affidato il compito di difenderci dal dragone infernale fino al giorno in cui il Frutto Benedetto del Tuo seno riporterà la vittoria definitiva. Accogli, dunque, o Maria, la nostra consacrazione, il nostro amore e il nostro impegno perché con Te possiamo efficacemente lavorare nella promozione e nella difesa della vita. Amen