Identità e progetto

Sotto la protezione di San Giovanni Paolo II

Tutti insieme costruiamo la nuova civiltà della vita e dell’amore[1]

È l’appello che Mary for life, a vent’anni dall’enciclica Evangelium vitae attingendo al vigore pastorale del santo padre

San Giovanni Paolo II

vuole rinnovare per raggiungere le menti e i cuori a favore della vita, a partire dalla vita umana innocente dei nascituri, dalla vita umana debole e indifesa,

dallo

sconfinato numero di bimbi a cui viene impedito di nascere, di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall’indifferenza o da una presunta pietà[2]

 


L’opzione fondamentale del valore incommensurabile della vita umana, dono di Dio, deve avvalersi di tutti gli strumenti atti al riconoscimento della sua dignità e diritto. Tale opzione però, è anche consapevole di quanto siano limitati i mezzi umani ad affrontare le inedite sfide che questo nostro tempo pone alla Chiesa e all’uomo di buona volontà, sopra tutte le inedite sfide alla vita, con la sua violazione e la soppressione nel grembo della vita nascente. La risposta a queste inedite sfide, all’inizio del Terzo millennio, san Giovanni Paolo II l’ha individuata in una

Nuova evangelizzazione

che ha in Maria la Stella che la orienta e l’Avvocata che la difende.

 

Con la generale mobilitazione delle coscienze,[3] l’Evangelium vitae invoca anche una

Grande preghiera per la vita che attraversi il mondo intero

come forza soprannaturale in grado di contrastare il Maligno che, in quest’epoca, ha costruito una cultura dell’egoismo e della morte e ha messo in atto tragiche strategie contro la vita, attraverso l’inganno di un apparente progresso che, nella realtà dei fatti, si è riversato addirittura contro l’uomo più debole, il concepito nelle prime fasi dell’esistenza, il bambino già malato nel grembo, l’essere umano portatore di handicap, colui che non è ancora, o non è più, in grado di produrre. Per questo, occorre ribadire che l’origine della grave violazione della vita non è di natura puramente sociale, politica e culturale, ma ha la sua radice nel mondo soprannaturale del male.[4]