Sono stati papa Francesco e il presidente del consiglio, Mario Draghi, ad aprire venerdì 14 maggio gli Stati generali della natalità, organizzati a Roma dal Forum delle associazioni familiari. Un impegno ai massimi livelli per denunciare i pericoli della crisi demografica.
L’Associazione difendere la vita con Maria di Novara proprio questa settimana su questo tema ha curato l’incontro on line ‘Vita nascente: le ragioni di una priorità’ della pastorale sanitaria Nazionale con un’ascolta che ha raggiunto, ad oggi, 1700 persone.
E’ stato lo stesso presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo a documentare in termini demografici la questione vita nascente portando con cifre impietose il declino verso cui è avviata l’Italia. Nel 2021, complice la pandemia, i nuovi nati saranno meno di 400 mila stabilendo un nuovo record negativo. A questa tendenza si accompagna la banalizzazione della vita nascente, come ha detto la presidente del Movimento per la vita italiano, Marina Casini: «Tutte le volte in cui si parla di uguaglianza senza fare riferimento all’essere si sta teorizzando una discriminazione».
Nel sottolineare le difficoltà di applicazione della legge sull’aborto in quelle parti che richiamano la tutela sociale della maternità Antonella Mariani, giornalista di Avvenire, ha ricordato che «dovrebbe essere interesse di chi governa che ogni vita possa sbocciare».
Con l’aborto farmacologico invece le aggressioni sono cresciute: Pino Noia, presidente dei ginecologi e ostetrici cattolici, ha ricordato come «nel clima culturale attuale non si percepisce più il confine tra bene e male, che porta a definire ‘diritto’ la soppressione di un essere umano debole e indifeso come l’embrione».
La sessione è stata introdotta dal presidente dell’Associazione difendere la vita con Maria, don Maurizio Gagliardini.